L’Italia vince, vince anche nella pasticceria.
Siamo Campioni del Mondo per la terza volta grazie all’impegno di tre giovani pasticcieri che hanno stupito la giuria per il loro senso di squadra e l’accuratezza del lavoro.
La finale de LA COUPE DU MONDE DE LA PÂTISSERIE si è tenuta come di consueto in Francia, in occasione della fiera Internazionale SIRHA di Lione.
Lo scorso 25 settembre 2021, tra gli applausi di un folto pubblico non solo di fede locale (i nostri facevano un tifo indiavolato, i francesi rosicavano).
Ecco il Team Italia che ha staccato nettamente Giappone e Francia, seconda e terza classificate:
- Lorenzo Puca (classe 1989): capitano, responsabile del dolce al cioccolato e della scultura in zucchero, già terzo nel 2019 come specialista dello zucchero artistico
- Andrea Restuccia (classe 1993): responsabile della torta gelato, già terzo nel 2019 come esperto del ghiaccio (specialità ora estromessa)
- Massimo Pica (classe 1985): responsabile della scultura in cioccolato e del dessert al piatto, il nuovo player della squadra azzurra per questa edizione
- Andrea Dalmasso (classe 1973): allenatore e proprietario della Pasticceria Dalmasso (miglior pasticceria d’Italia Gambero Rosso 2022).
LA GARA
Dieci ore per presentare le creazioni: tre torte al cioccolato, tre torte gelato, dieci dessert al piatto, un elaborato artistico in zucchero (altezza massima 165 cm.), un elaborato artistico con la base scolpita nel cioccolato.
Per il tema della competizione, “Tutta l’arte è imitazione della natura”, a Lyon si sono battute le migliori 14 squadre al mondo. Con ricorrenza biennale, le finaliste della prestigiosa competizione internazionale ideata nel 1989 dal MOF (Meilleur Ouvrier de France) Gabriel Paillasson hanno da sempre lo scopo di promuovere e valorizzare lavoro e professionalità in pasticceria.
LA SQUADRA ITALIANA
La squadra italiana ha scelto di rappresentare le api, simbolo della biodiversità e della sostenibilità. Un tema importante entrato negli occhi e nel cuore di ogni componente della giuria internazionale capeggiata per la prima volta dal Maestro Pierre Hermé, che succede al fondatore dell’evento.
Il dessert da condividere: è stato realizzato su una base di pasta frolla al cacao aromatizzata alla vaniglia e all’arancia, con strati di pan di Spagna al cioccolato, crema diplomatica alla vaniglia, una gelatina esotica all’arancia, una crema pasticcera al cioccolato, un foglio di pan di Spagna con bagna al cioccolato, uno strato di crema al gianduia con croccantino al cioccolato, una crema diplomatica al cioccolato fondente e una salsa al cioccolato.
La torta gelato: custodiva un disco di meringa con una gelatina di fragole e lampone, un semifreddo al mascarpone e lampone, mandorle e passion fruit e un gelato alla mandorla, vaniglia e lime con base di pan di Spagna al pistacchio, lampone e mandorla.
Il dessert al piatto: con pan di Spagna alla mandorla, una composta di mango e gelato al miele, e sormontato da una cialda ad alveare nei cui esagoni si celavano biancomangiare, gelatina all’albicocca, miele e salsa.
Con oltre un metro e sessanta di scultura in zucchero e cioccolato e protagonista un alveare, il monumento finale (buffet artistico) ha colpito per la difficoltà tecnica di esecuzione.
In questo genere di competizioni l’abilità in gara è data anche dalla capacità di destreggiarsi in tempo reale risolvendo inconvenienti, provando e riprovando anche soluzioni differenti per superare ogni ostacolo. I nostri azzurri sono stati superbi anche in questo.
E io c’ero.
Grazie CAMPIONI e complimenti!