L’INDISSOLUBILE LEGAME TRA LETTURA E SCRITTURA – Parte seconda

Scrittura e lettura sono dunque profondamente legate. Conoscere i nostri lettori ideali influisce sulle nostre scelte, ma influisce anche il dove ci leggono. E l’approccio di chi legge sullo schermo cambia rispetto a chi legge sulla carta. Stanca di più lo schermo retroilluminato, che spesso leggiamo sul telefonino con grandi rumori di fondo. C’è poco spazio rispetto alla pagina di un libro o giornale e quello che noi
scriviamo verrà letto un pezzettino alla volta. Questo leggere frammentato affatica e non facilita comprensione e memoria. Insomma, leggiamo sullo schermo (a volte davvero piccoli) in maniera ben diversa rispetto alla carta.
La lettura sul libro è più facile, in quella sullo schermo manca la geografia testuale che ci aiuta a rendere i testi semplici da leggere. Per questo video e audio sono talvolta più appetibili.
La pagina WEB non viene vista in modo ordinato e per intero. L’incipit della pagina e di ogni paragrafo sono quelli più considerati, gli attacchi devono avere la massima attenzione. Il modello di lettura è a F, sicuramente pericoloso per gli scritti più lunghi che possono venire falcidiati nell’azione del leggere. L’ideale è che il testo presenti discontinuità visiva con più piani discorsivi per creare un modo di leggere a spot, perché la lettura ON LINE è selettiva. Il nostro lettore pensa: cosa c’è qui di utile per me? Dobbiamo imparare a dirigere gli occhi del nostro pubblico con: titoli, sottotitoli, grassetti, corsivi, testi dei link, didascalie delle immagini, elenchi, spazi.
Prima si apprezzano questi segnali testuali, poi il resto. Per usare un verbo calzante, abituiamo l’occhio del nostro lettore a: SCANSIONARE, perché gli occhi seguono dei precisi movimenti.
E per lo smartphone è ancora peggio. Gli incipit di pagina e paragrafo rimangono fondamentali, ma lo schermo touch cambia il modo di approcciarsi alla scrittura. “Scrolliamo” molto e ad alta velocità e quindi dobbiamo attrarre al volo l’attenzione di chi ci legge (lettura a colpo d’occhio) anche fosse per indurlo a ritornare concentrato al punto d’interesse dopo l’occhiata generale. Nel telefono teniamo conto che il pollice destro oscura parte del display e gli incipit a sinistra sono ancora più importanti. Ecco perché i sottotitoli interni, quelli che scandiscono i testi in piccole porzioni, sono tanto rilevanti per la lettura così veloce. Si vedono subito anche se scrolliamo a velocità supersonica. Per questo, l’alternarsi in verticale di: testo, titolo, immagine, didascalie può rivelarsi la soluzione giusta, dicono gli analisti digitali del New York Times. Una nuova linearità in verticale che vale anche per i nostri post del blog o per le nostre pagine WEB.

Riassumendo, abbiamo due tipi di lettura e con prospettive molto diverse.
Una lettura esplorativa e veloce (a colpo d’occhio) dove il nostro scritto deve tener conto maniacalmente di: titoli, sottotitoli, strilli o abstract, grassetti, testi dei link, spazi.
Una lettura profonda di: corpo del testo e link. Una lettura che presti attenzione a ciascuna riga e che ci auguriamo tutti i nostri lettori facciano.
Se non c’è la prima non ci sarà mai la seconda.

Come ricordato in un mio precedente articolo, dobbiamo creare testi: visivi, vividi (cioè chiari e luminosi), concisi, naturali, modulari, immediati, strutturati.
Mettiamoci al lavoro, mettiamoci a scrivere.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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