Gianni Canova

cz Professor Canova: la scrittura, e non solo quella professionale, cambia e si evolve velocemente. Quali sono gli errori ricorrenti negli scritti che riceve?

GC: Per quanto mi riguarda, io sono molto infastidito dalle e-mail troppo lunghe. Penso che la e-mail è uno strumento agile. Scrivere una e-mail troppo lunga è come se tu mi servi a tavola una pastasciutta troppo condita oppure scotta. Non va bene, bisogna avere il senso della misura e questo è il primo errore. Il secondo è l’errore di registro. Il rivolgersi a una persona con cui dovresti rivolgerti con un tono formale, con un tono invece troppo amicale oppure il rivolgersi con un tono formale a una persona che ti è amica. Sbagliare il registro, non capire il contesto, non capire l’interlocutore e perché scrive l’interlocutore. Se c’è un mio amico che mi scrive per dirmi ci vediamo all’aperitivo, può anche scrivermi “beviamo un aperitivo assieme stasera?” Se invece mi deve fare una domanda formale perché io porti in Senato Accademico o in consiglio di amministrazione un determinato problema, mi deve scrivere “Magnifico Rettore… eccetera” e scrivere una lettera formale. Deve avere anche il senso delle situazioni, delle richieste, dell’interlocutore e del perché mi stai scrivendo. Il terzo errore è far capire che quella e-mail che tu stai ricevendo l’hai mandata identica ad altre decine di persone. Se tu capisci di essere ridotto a un numero, ma non parlo delle e-mail di lavoro in copia e conoscenza, allora questa è una e-mail di routine e io ti rispondo di routine.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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