Il caso editoriale alla London Book Fair: L’ora di Agathe

Il Premio letterario internazionale Scrivere per Amore, promosso da ormai 24 anni dal Club di Giulietta in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge e con il sostegno di Zanolli Forni, ha premiato a Verona Anne Cathrine Bomann.

Chiamato sul palco, ho avuto il piacere di consegnare alla vincitrice di Copenaghen il premio per il primo classificato e condividere con lei la sua fantastica storia di appassionata scrittrice. Pensate: l’autrice credeva talmente nel suo progetto che ha pubblicato questo suo romanzo d’esordio a proprie spese. Ma L’ora di Agathe è diventato subito un caso editoriale alla London Book Fair tanto da essere poi tradotto in ben quindici Paesi e tanto da trionfare nel prestigioso premio internazionale Scrivere per Amore

L’opinione di Cristiano

La storia di questo breve romanzo (edizioni Iperborea 153 pagine) è molto intensa. Si svolge negli anni Quaranta in una piccola città francese dove uno psicanalista fa maniacalmente la conta dei giorni che gli rimangono per andare in pensione. La vita del settantaduenne è piuttosto grigia. Scapolo, senza amici, passa la sua esistenza tra la vita professionale, dove ormai con svogliatezza ascolta i pazienti, e la casa d’infanzia in cui trova pace, origliando dai muri la vita del vicino che non ha mai conosciuto. Qualcosa cambia quando, suo malgrado, inizia a seguire una giovane paziente tedesca di nome Agathe. Una donna dall’aspetto fragile, ma che lo affascina per la sua determinatezza a scavare nel proprio passato per ammettere finalmente il trauma preadolescenziale che ne ha condizionato la vita. Una paziente capace anche di sfidarlo e di individuare un male di vivere che li accomuna, obbligandolo a osservare la sua stessa infelicità di vecchio psichiatra a fine carriera e disilluso dalla vita.

Molto raffinata la prosa dell’autrice, pur nella sua semplicità sintattica e lessicale. L’Ora di Agathe è essenziale e scritto come un diario con tanto di titoletti al posto della numerazione ai classici capitoli. La struttura del romanzo permette una lettura piacevole, anche se ripresa a fasi alterne, raccontandoci sapientemente di una tardiva educazione sentimentale, di una lotta interiore tra il desiderio di intimità con il prossimo e la paura di farlo. Una storia che ci trascina con dolcezza sullo stesso sentiero di speranza che percorrono i due protagonisti. La speranza di essere sempre in tempo per ricominciare. 

 

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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