2021: ANNO STIMOLANTE PER LA SCRITTURA PROFESSIONALE – Parte prima

Parte prima

La rivoluzione digitale ha cambiato il mondo e il testo scritto è cambiato con lui. Non è più sufficiente essere grammaticalmente impeccabili e avere una penna brillante se non teniamo conto di questa nuova era. Nella storia plurimillenaria dell’uomo sono solo quattro i cambiamenti che si sono susseguiti nel mondo della parola scritta: invenzione della scrittura, invenzione dell’alfabeto, invenzione della stampa a caratteri mobili, era digitale. Dalla meta del ‘400 ha imperato il lungo periodo chiamato “parentesi Gutenberg”, con il modello libro dominatore fino all’era contemporanea. 

La portata del cambiamento digitale è enorme se pensiamo che il modello libro è stato per oltre 500 anni mattatore per tutti i tipi di testi con questa rigorosa sequenza: frontespizio, introduzione, esposizione dei fatti, argomentazione (si pensi alle tesi), conclusione, sommario/indice (rispettivamente alla fine o all’inizio del testo). E se ci pensiamo, il modello libro ripercorre tutta la nostra formazione scolastica dai pensierini della scuola primaria alla tesi universitaria. Quindi normale che tendiamo a seguirne il filo logico anche quando presentiamo un servizio o un prodotto sul nostro sito o scriviamo un testo per un video o un podcast.

Ma il testo oggi rompe gli argini e dilaga ovunque mescolandosi con le immagini. Oggi il rapporto fra testo e immagini cambia, addirittura si inverte. Solo nel libro troviamo saldamente prima il testo e poi l’immagine. Questo modello va benissimo se siamo sicuri che il nostro lettore ci legge dalla prima parola in alto a sinistra fino all’ultima in basso a destra. Ma questo avviene solitamente con la lettura di un romanzo, di una inchiesta o di scritti che prevedono dei passi logici concatenati come succede negli articoli squisitamente tecnici, scientifici e giuridici. Altrimenti chi può sostenere di seguire questo modello ordinato di lettura quando si cercano informazioni su Internet, si leggono le ultime notizie sullo smartphone o si scorre un progetto in ufficio?

La maggior parte delle volte noi scansioniamo ciò che leggiamo sul video in cerca di ciò di cui abbiamo bisogno e se non lo troviamo abbandoniamo lo scritto. Dallo schermo alla carta. Questo genere di esplorazione ci ha ormai condizionato anche quando leggiamo articoli di giornali, manuali, saggi perché siamo talmente circondati da scritti che non sappiamo più come gestirli.

Non si è mai scritto tanto eppure importanti analisti digitali americani sostengono che ci troviamo già nell’era del post testo, il cui declino è dovuto alla portata esplosiva e alla potenza di audio e video. Si parla già di un prepensionamento della schermata scritta, un paradosso con la complicità della nostra sempre minore voglia di leggere.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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